In questa settimana siamo invitati a celebrare la festa dell’Assunzione di Maria in cielo è la festa che ci indica che abbiamo un corpo che è chiamato ad essere in cielo presso Gesù nostro Salvatore. Ci invitiamo a riflettere su questa meditazione di Padre Ermes Ronchi, questo teologo che dona nelle sue meditazioni un grande spunto per crescere nel cammino della fede. “L’Assunzione di Maria intona oggi il canto del valore del corpo. Dio non spreca le sue meraviglie e il corpo dell’uomo, che è un tessuto di prodigi, avrà, trasfigurato, lo stesso destino dell’anima, e Dio occuperà cuore e corpo e sarà tutto in tutti. Questo corpo così fragile, diventerà, nell’ultimo giorno, porta aperta, soglia spalancata alla comunione, sacramento dell’incontro perfetto. Maria è la sorella che è andata avanti, il suo destino è il nostro, e già da ora. <Vidi una donna vestita di sole, era incinta e gridava per le doglie del parto> (Ap 12,2). Immagine bellissima della Chiesa, dell’umanità, di Maria, di me, piccolo cuore ancora vestito di ombre. Che rivela la nostra comune vocazione: essere, nella vita, datori di vita. Avere un cuore di luce, mandare solo segnali di vita attorno a sé, e non arrendersi mai. Perché il futuro del mondo non è gravido di morte, ma di vita. Il Vangelo racconta che Maria si mise in viaggio in fretta, verso la montagna. Lei è la donna del viaggio compiuto in fretta, perché l’amore ha sempre fretta, non sopporta ritardi; va, leggera, portata dal futuro che prende carne e calore in lei. Donna in viaggio, che è sempre figura di una ricerca interiore, dell’ansia di un mondo nuovo sulle tracce delle promesse di Dio e delle speranze del cuore. Donna in viaggio verso altri: Maria non è mai da sola nel vangelo, non si è mai ritagliata uno spazio, per quanto esiguo, da riservare a sé. Va continuamente verso gli altri, creatura di comunione, nodo di incontri. Donna in viaggio da casa a casa, che lascia la sua casa di Nazaret e va da Elisabetta, dagli sposi di Cana, a Cafarnao, alla camera alta a Gerusalemme, quasi la sua casa si fosse dilatata e spalancata e moltiplicato il cerchio del cuore. Donna in viaggio con gioia, gioia e paura insieme, gioia che all’incontro con Elisabetta si fa abbraccio e poi canto. Perché la gioia, come la pace, come l’amore, si vive solo condividendola. L’Assunta è la festa della nostra comune migrazione verso la vita. Siamo umanità dolente, ma incamminata; umanità ferita, caduta, eppure incamminata; umanità che ben conosce il tradimento, ma che non si arrende, che ama con la stessa intensità il cielo e la terra”.
Ecco la bellezza di questa festa: grazie a Maria anche noi siamo fatti per il cielo e il nostro traguardo è partecipare con la nostra Mamma celeste la stessa gloria di Gesù. Viviamo questa festa con il desiderio di salvare la nostra anima per essere degni un giorno di risorgere in cielo anche con il nostro corpo. Grazie Mamma, aiutaci a desiderare la nostra salvezza . Buona festa e la Madonna sia la via verso il cielo. Pace e bene!
Don PierLuigi