Gesù nei fratelli

Stiamo vivendo questo periodo estivo dove è più facile incontrare persone che non conosciamo ma che ogni giorno ci passano accanto e in ambienti diversi dal solito, ritengo utile questo richiamo che Gesù ci fa nella pagina del giudizio universale: “Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”. (Mt 25,45). Ci lasciamo guidare dalla riflessione del Beato Charles de Foucauld: “Se riceviamo questa parola con fede, come rientreremo dolorosamente in noi stessi e come vedremmo che è assolutamente necessario che mutiamo interamente vita… che non viviamo più per noi stessi, ma per quel prossimo che è Gesù… che dimentichiamo noi stessi, che è la prima cosa che Gesù vuole dai suoi discepoli… che non soltanto facciamo del bene agli altri in certe occasioni, ma che non lasciamo mai sfuggire la possibilità di fare un bene al prossimo senza farlo… Quanto son gravi le omissioni!… E’ Gesù che omettiamo di soccorrere! Non basta dare a chi chiede, bisogna dare a chi ha bisogno. Ogni volta che non diamo il soccorso spirituale o materiale a un essere umano che ne ha bisogno, è a Gesù che omettiamo di soccorrere!… Come bisogna organizzare la nostra vita, per fare, secondo la nostra vocazione, il più grande bene possibile a tutti quelli a cui può estendersi la nostra azione, allo spirituale e al temporale, per non commettere questa terribile e dolorosa omissione di Gesù! E come bisogna cercare con tutti i mezzi il nostro potere di estendere la nostra azione spirituale e materiale il più lontano possibile, per soccorrere Gesù il più possibile, raggiungerlo il più lontano possibile, consolarlo nella più grande misura, nel maggior numero di esseri possibile!… Questa duplice azione, la faremo meravigliosamente con la preghiera, con la preghiera fatta con fede, in cui disponiamo delle ricchezze spirituali e temporali del nostro Padre celeste… Bisogna sempre aggiungervi la penitenza, che è sotto un certo aspetto come una preghiera, e l’esempio. E’ dunque evidente che ogni volta che un bene morale o fisico è possibile e compatibile con la nostra vocazione, bisogna farlo e che bisogna, se amiamo Gesù e se abbiamo fede nella sua parola, organizzare la nostra vita in modo di fare il più gran bene possibile, allo spirituale e al temporale, al più gran numero di esseri umani possibile”. Dobbiamo tener presente che saremo giudicati sull’amore che avremo verso i nostri fratelli e a secondo se li amiamo o non li amiamo, amiamo o non amiamo Gesù. L’amore che abbiamo verso l’altro è verso Dio: mi realizzo come figlio vivendo da fratello. Tutta la legge infatti si riduce ad amare il Signore e il prossimo con lo stesso atto d’amore, perché Lui si è fatto mio prossimo e fratello nel Figlio. Chi non ama Dio e non osserva la sua parola, non ama i figli di Dio. Mettiamo nel nostro cuore questa certezza: voglio amare Dio?  Devo imparare ad amare il mio fratello che mi vive accanto, anche chi giudico mio nemico. Signore in questo periodo estivo, aiutami a viere con maggior impegno la mia testimonianza di fede, sapendoti presente e amandoti nei miei fratelli! Signore dammi questa fede. Pace  e bene!

Don PierLuigi