Gesù è il nostro tesoro

Diamo inizio al nuovo anno pastorale e vorrei prendere in considerazione il cammino della nostra amicizia con Gesù in quanto sempre più mi sto rendendo conto che non siamo più capaci di  fare di Cristo il nostro amico e la guida per la salvezza della nostra anima. Il senso della vita è: amare Gesù e lasciarci amare da Gesù. Troppe volte mettiamo Gesù in seconda linea e quando abbiamo tempo gli concediamo un piccolo e stretto tempo per poterci incontrare. Mi farò aiutare dal grande testimone e amico di Gesù e della chiesa che è stato Don Primo Mazzolari alla luce di una rilettura che farò sul libro assai provocatorio, intitolato Il Compagno Cristo. Con questo libro Don Primo desidera aiutare la gente di Bozzolo, soprattutto i reduci di guerra a ritornare e ad amare Gesù. Ritengo che questa provocazione di Don Mazzolari può essere utile anche per noi per riscoprire la bellezza di ri-amare Gesù come colui che ci chiama ad essere suoi amici e lasciarci essere redenti dal suo amore. Anche noi come i reduci di guerra siamo ritornati dal periodo di ferie e riprendiamo il nostro quotidiano cammino di fede. La quotidianità ci rende tristi e incapaci di lasciarci stupire dalla imprevedibilità di Dio. Cosa fare per riprendere con entusiasmo il nostro cammino di fede? Siamo tutti malati nell’anima e nel corpo, e la delusione ci fa senza voglia, nonostante il segreto e sofferto desiderio che qualcuno ci porti verso la buona novità. Abbiamo bisogno anche noi di qualcuno che ci voglia veramente bene e del quale ci possiamo fidare senza dovergli chiedere garanzie ogni momento. Per questo supero la ripugnanza di dire parole a uomini affaticati, e vengo a parlarvi di Uno che adesso non potete giudicare estraneo. Gesù ci dice: “Venite a me voi tutti affaticate ed oppressi”. Siamo liberi di andargli incontro o di voltargli le spalle ma proviamo a permettergli di parlare al nostro cuore. Forse pensiamo che ciò che ci viene detto sono le solite parole che ci lasciano indifferenti… cerchiamo di ascoltarlo di più. Il Vangelo ci parla di questo Gesù di Nazaret. Tanti dubitano che ciò che si narra sia vero. Gesù non è un fantasma né un personaggio inventato. Però prima di sapere bene chi egli sia, uomo o Dio fatto uomo, ci sentiamo legati a lui, e lo dichiariamo in tanti modi, anche bestemmiandolo. Mi si stringe il cuore, quando vi sento bestemmiare; ma non mi fate paura. Anche questo è una testimonianza e una maniera di dirgli che Egli è. Questo Gesù non abita solo in chiesa ma sta dovunque e potete ascoltarlo dovunque, basta avere il cuore aperto. Ha la faccia di ogni fratello ed è vestito da povero. Egli è come tutti noi, malato, pellegrino, senza casa, senz’acqua, senza lavoro, senza pane, senza patria. E’ un nostro compagno di viaggio. Egli non si risparmia ed è pronto a dare la sua vita là sulla croce: non ha paura, non scappa, si lascia condannare e porta fin sul Calvario la sua croce: la sua e la nostra, anche se non gli andiamo dietro. Ecco allora il nostro cammino: permettiamo a questo nostro amico di parlare al nostro cuore, di stupirci del suo amore che lo porta a morire e di salvarci dalle nostre miserie. In questo anno facciamo in modo che Gesù sia il nostro tesoro verso cui indirizzare la nostra ricchezza.  Buon anno pastorale e pace e bene.

Don PierLuigi