LA SANTA COMUNIONE
Siamo ormai prossimi alla Pasqua che è il fondamento della nostra fede: passione, morte e risurrezione di Gesù il nostro Salvatore. La stessa risurrezione di Lazzaro ci offre la possibilità che grande è l’amore che Dio padre ha verso l’uomo fragile e peccatore e, continuando il nostro approfondimento sul come vivere le varie parti della Santa Messa in questa settimana fermiamoci a riflettere sull’importanza e come vivere il momento della Comunione. E’ questo il momento dove Dio attraverso il Corpo e il Sangue di Gesù si consegna a noi e desidera entrare, scomparire e trasformarsi in noi e ci chiede, con il suo aiuto, di diventare suoi continuatori nell’arte di amare ogni fratello. Quel pane donato all’offertorio e trasformato nel corpo di Gesù, attraverso le parole del sacerdote al momento della consacrazione, ora è cibo per la vita eterna. Anche il sacerdote si ciba del Corpo di Gesù e noi cosa dobbiamo fare in quel momento? Ho trovato questo suggerimento che la Madonna ha donato ad una veggente: “Questo è il momento di pregare per il celebrante e per i sacerdoti che lo accompagnano, ripeti con me: Signore, benedicili, santificali, aiutali, purificali, amali, abbine cura, sostienili con il tuo amore… Ricordatevi di tutti i sacerdoti del mondo, pregate per tutte le anime consacrate…”. E noi fedeli come dobbiamo accostarci alla S. Comunione? Innanzitutto pensando a chi andiamo a ricevere: riceviamo Gesù che desidera aiutarci a diventare veri figli di suo Padre. Ma ricevere il corpo di Gesù richiede anche rispondere a questa domanda: sono degno di riceverlo nel mio cuore? Sono in pace con Dio e con i fratelli? Gesù entrando in noi ci avvolge con la sua luce e col suo amore: mi rendo conto di questo? Quando ricevo Gesù è come andare ad una festa: ho l’abito giusto e pulito? Quante volte magari mi accosto con le mie piccole o grandi mancanze perché non voglio essere di meno di chi ho vicino e che sta mettendosi in fila per ricevere la Comunione. Anche qui bisogna prima fare un buon esame di coscienza e non essere troppo superficiali e non essere cristiani tiepidi e pronti a trovare scuse per giustificare i nostri peccati che ci impediscono di ricevere degnamente il Corpo di Gesù. Infatti molte volte diciamo che non vi sono sacerdoti per confessarsi spesso, ma il problema non consiste nel confessarsi spesso, il problema consiste nella nostra facilità a tornare a cadere nel male. D’altronde, così come ci sforziamo di trovare un salone di bellezza o gli uomini un barbiere quando abbiamo una festa, dobbiamo sforzarci anche di andare a cercare il sacerdote quando abbiamo bisogno che vengano tolte da noi tutte quelle cose sporche, e non avere la sfacciataggine di ricevere Gesù in qualsiasi momento con il cuore pieno di cose cattive. Inoltre una volta che abbiamo ricevuto Gesù ecco che torniamo al nostro posto e non ringraziamo minimamente Gesù che abbiamo nel cuore. Infatti ritornando se ci inginocchiamo o facciamo finta di fare il ringraziamento cosa diciamo a Gesù? Magari diciamo: “Signore, ricordati che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per pagare l’affitto, la rata della macchina, la scuola dei bambini, devi fare qualcosa per aiutarmi. Fa che i vicini di casa siano meno rumorosi, che mio marito sia pronto ad aiutarmi, fa che mio figlio possa superare quell’esame…”. Quasi mai diciamo: grazie Gesù che ti fidi della mia debolezza, aumenta la mia povera fede. Impariamo a fare un piccolo ringraziamento e lodare Dio che si fa nostro cibo ed essere a lui grati per l’amore che ci affida. Il Signore ci aiuti in questa settimana ad accostarci alla santa comunione con il desiderio di diventare veri suoi figli. Pace e bene Don PierLuigi