Dopo le varie feste patronali, in queste due domeniche siamo chiamati a vivere l’attenzione verso i nostri Oratori e celebrare la festa d’inizio anno oratoriano. L’oratorio è sempre stato la mia passione e da prete giovane mi ha dato l’opportunità di condividere gioie e sofferenze accanto ai ragazzi, adolescenti , giovani e famiglie. L’oratorio è il luogo di crescita nell’amore verso Gesù. Per crescere in questo amore c’è bisogno di testimoni che annunciano la gioia di una scelta cristiana. L’oratorio è questa attenzione della Parrocchia perché ogni cristiano possa trovare lungo il suo cammino di crescita un “fratello maggiore” che lo aiuti ad essere aperto al dialogo con Dio e al dialogo con chi incontra lungo il suo cammino. L’oratorio, quindi, ha come traguardo di essere un luogo educativo dove la Parrocchia e la comunità adulta si scopre responsabile della comunità che cresce. Il nostro oratorio ha bisogno proprio di questa presa di coscienza: che non è il luogo dove il sacerdote, la suora e alcuni laici di buona volontà devono inventarsi tutto il cammino di educazione dei ragazzi, ma il luogo dove c’è bisogno di corresponsabilità e collaborazione da parte di un maggior numero possibile di adulti, a cominciare dalle famiglie dei ragazzi stessi. Si fa in fretta oggi a “demandare” ad altri i nostri impegni educativi e pretendere che siano sempre gli altri a tentare di risolvere il problema educativo dei figli. L’oratorio può aiutare ma non può sostituire il ruolo dei genitori. Ecco allora l’importanza della collaborazione. Educare la rispetto del luogo e delle strutture: l’oratorio non è il luogo dove tutto è dovuto e dove si può distruggere e mancare di rispetto a chi frequenta questo ambiente o si dà da fare per tenere tutto in ordine. Troppe volte quando si richiama qualche ragazzo all’educazione perché mancano di rispetto verso qualcuno, ecco che i genitori degli interessati prendono le difese e non accettano di sentirsi dire che i loro figli siano dei maleducati. La crescita fraterna è assai importante e se vogliamo che il “domani sia migliore dell’oggi”, dobbiamo iniziare ad educare i piccoli a crescere nella gioia della fede. E’ importante educare in “sintonia”, ossia fare in modo che il ragazzo respiri questa educazione cristiana sia nell’ambiente oratoriano che nell’ambiente familiare.
Adolescenti e giovani, che fare? Non vedere l’Oratorio come il luogo del solo divertimento e del solo ritrovo di amicizie e compagnie, non solo luogo di catechesi, ma luogo di una esperienza globale, sia cristiana che umana. Perché allora non impegnarsi al servizio? Adolescenti, giovani, l’oratorio vi ha aiutato a crescere, perché adesso non dire il tuo grazie con un servizio e pertanto il tuo contributo affinché l’oratorio non muoia nella … noia o nella monotonia, ma sia sempre luogo di novità e di gioia? Non abbiate paura di essere derisi perché fate del bene, ma abbiate paura di perdere la vostra gioia e lasciarsi attrarre solo dal divertimento fine a se stesso. Lasciate la vostra impronta di bene e lasciatevi amare da Gesù.
Voi ragazzi amate il vostro oratorio, partecipate con gioia alle iniziative che vi vengono proposte e troverete nel vostro cuore tanta gioia e tanta generosità. Abbandonate i vostri giochi elettronici o la mania dei messaggini, venite piuttosto all’oratorio a fare una bella partita a pallone e guadagnerete in salute. Buona festa degli oratori. Pace e bene!
Don PierLuigi